mercoledì 29 ottobre 2014

L'uomo di Schrödinger - 04


Dite, ma che c'entra Space Oddity di David Bowie con L'uomo di Schrödinger?
C'entra c'entra... 
Avevo già scritto qua su Nerdelite a proposito di Walter Tevis e del suo romanzo L'uomo che cadde sulla Terra del 1963 da cui nel '76 Nicolas Roeg trasse la pellicola omonima con il "duca bianco" nelle vesti del protagonista. 
Il libro di Tevis è stato un altro dei miei punti di riferimento durante la stesura del romanzo. 
Sento che lo smemorato al centro delle vicende narrate ne L'uomo di Schrödinger presenta alcuni punti in comune con l'alieno protagonista di L'uomo che cadde sulla Terra, da un lato, mentre dall'altro la canzone di Bowie sarebbe la perfetta colonna sonora del mio libro:

[...] Sono qui che galleggio
attorno al mio barattolo di latta,
Lontano sopra la Luna,
Il pianeta Terra è blu
E non c'è niente che io possa fare [...]

sabato 25 ottobre 2014

E adesso che si fa

Quando si finisce di scrivere un libro si entra in una sorta di limbo. Hai passato molto tempo appresso a un testo. Ore e ore a scrivere, pensare. Riscrivere e ripensare. Correggere e editare. E quando tutto questo lavoro finisce c'è solo un grande vuoto. Un enorme nulla. C'è anche un manoscritto pronto per andare in stampa. Impaginato e corretto. Certo. Ma per il resto ancora niente fino a quando il libro uscirà e anche un misantropo come me allora dovrà darsi una mossa e andare in giro a promuoverlo, raccontarlo, parlarne con l'auspicio o l'illusione che non sia stato tutto inutile.
E adesso che si fa?
"E adesso che si fa" fu una domanda che rimbombò una notte di qualche anno addietro. In conclusione di una serata particolare quando giovani virgulti videro naufragare nell'oceano della propria goffaggine ogni velleità brancatiana...
Ma non tergiversiamo. Lasciamo stare, quella è una vecchia storia che non vale la pena di rivangare. Buona solo per accompagnare qualche birra.
Nel frattempo perciò si leggono buoni libri.
Prima di mettersi a scrivere qualcosa di nuovo è bene ricaricare le batterie dell'immaginario, per modo di dire.
Ho avuto la fortuna di imbattermi in buoni libri di recente
e mi permetto di segnalarveli, non si sa mai. L'ordine è casuale, naturalmente, non segue quello di lettura. E per almeno un paio si è trattato di parziale rilettura.
Concerto per archi e canguro, di Jonathan Lethem (Bompiani)
Con tanta benzina in vena, di Warren Ellis (Elliot)
L'impronta della volpe, di Moussa Konaté (Del Vecchio Editore)
Moby Dick e altri racconti brevi, di Alessandro Sesto (Gorilla Sapiens Edizioni)
Joyland di Stephen King (Sperlig & Kupfer)

Nel segno della pecora, di Aruki Murakami (Einaudi)
Racconto d'autunno di Tommaso Landolfi (Adelphi)
La boutique del mistero, di Dino Buzzati (Mondadori)

C'è da dire che ognuno di questi libri meriterebbe un post a parte, ma fidatevi del mio parere e leggeteli perché sono, ognuno a suo modo, delle letture deliziose.
Dei libri brutti che invece mi capitano tra le mani, meglio tacere.

sabato 18 ottobre 2014

L'uomo di Schrödinger - 03

L'editing del mio nuovo libro, il romanzo intitolato L'uomo di Schrödinger, si avvia alle battute finali.
Come ho scritto la scorsa volta il protagonista è un uomo che ha perso la memoria.
Durante la composizione del testo, tra le altre cose, ci sono state anche due pellicole ad accompagnarmi con le loro suggestioni.
La prima è stata Lo smemorato di Collegno, una commedia agro-dolce e ambigua del 1962 diretta da Sergio Corbucci e sceneggiata dal medesimo assieme a Giovanni Grimaldi. Ispirato a un fatto di cronaca, il famoso caso Bruneri-Canella, il film vedeva nei panni del protagonista nientemeno che il mitico Totò in una delle sue interpretazioni più riuscite.


C'è da dire che proprio in riferimento al medesimo fatto di cronaca Luigi Pirandello aveva composto il dramma in tre atti intitolato Come tu mi vuoi nel 1929.
Il secondo film invece è stato L'uomo senza passato, una pellicola del 2002 scritta e diretta da Aki Kaurismaki; un'opera struggente e intensa, amara ma anche ironica, insomma in linea con lo stile del regista finlandese.


Nel mio romanzo ho tenuto conto di quelle storie per cercare una soluzione che mi appartenesse e sentissi affine al mio modo di intendere la narrazione. Confrontando il finale non saprei dire a quale versione mi sia ispirato maggiormente, ma vorrei lasciare ai lettori il piacere di scoprirlo.

domenica 12 ottobre 2014

L'uomo di Schrödinger - 02

L'editing del mio prossimo libro, un romanzo intitolato L'uomo di Schrödinger, procede a gonfie vele. Fra non molto si procederà all'impaginazione digitale e alla stampa. Vi ho già parlato della copertina di Alessandro Di Sorbo? No, adesso che ci penso vi ho solo rimandato al suo blog... ma direi che forse per ora potrebbe essere più interessante dire qualcosa sul titolo.
Perché L'uomo di Schrödinger ?
C'è da dire che contrariamente a quanto si possa credere, il titolo è l'ultima cosa che ci si inventa. Nel senso che il titolo nasce dal libro finito, almeno a mio parere. Così fu per Leggere Hugo Pratt, come per Ti sto cercando, Nessun ricordo e Invito al massacro.
Avevo detto che il protagonista è un uomo che ha perso la memoria. Ebbene, a un certo punto, finito di scrivere il romanzo, ho ripensato alla condizione di un individuo senza memoria. Vivere senza avere coscienza del proprio passato è una condizione atroce poiché questa "ignoranza" si riverbera sul presente e impedisce di immaginare un futuro.
Le domande: chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Non hanno risposta. Almeno fino a quando questo passato non si schiude alla percezione.
Questo meccanismo mi ha ricordato il famoso paradosso del gatto di Schrödinger (si, proprio quello dove il gatto vivo e il gatto morto coesistono!). Erwin Schrödinger fu un grande scienziato, un fisico tra i maggiori studiosi della meccanica quantistica, nonché autore del famoso paradosso.
Questa coesistenza di stati mi ha fatto subito pensare al mio personaggio che allo stesso tempo è e non è. E così, eccovi spiegato il titolo e il suo senso.
Per una migliore comprensione di noi comuni mortali del paradosso affidiamoci alla spiegazione del dottor Sheldon Cooper:



In definitiva, solo leggendo il romanzo scoprirete qual è il destino del suo protagonista!

sabato 4 ottobre 2014

L'uomo di Schrödinger - 01

Il mio prossimo libro è pronto da un pezzo ormai, si tratta di un romanzo a cui ho lavorato negli ultimi due anni e passa. Si intitolerà L'uomo di Schrödinger e come ho anticipato qualche tempo fa ho anche raggiunto e formalizzato un accordo con un editore: si tratta di Verba Volant Edizioni, una piccola casa editrice gestita con grande rigore e fantasia. 
Il romanzo uscirà a Dicembre in concomitanza di Più Libri Più Liberi, la fiera della piccola e media editoria che si svolge tutti gli anni a Roma, e all'interno della collana di narrativa della Verba Volant. Inoltre potrà fregiarsi di una fantastica copertina realizzata appositamente dal talentuoso Alessandro Di Sorbo.
Come ho avuto modo di esprimere altrove, è un obiettivo che perseguivo da diverso tempo e adesso nonostante le cose che ho pubblicato negli ultimi anni a tutt'oggi (saggi, sceneggiature di fumetti, racconti...) mi sento come si trattasse di un nuovo esordio. Di certo si tratterà di un nuovo inizio per certi versi. Spero vorrete accompagnarmi in questo nuovo viaggio. 
L'immagine qui in basso riprende un famoso quadro dei primi anni '40 di Edward Hopper intitolato Nighthawks
Quel dipinto è stata tra le mie prime fonti d'ispirazione per questo libro. 
Nelle prossime settimane di tanto in tanto pubblicherò ancora qualcosa relativa al romanzo. A proposito, il protagonista è uno smemorato e la storia si svolge ai giorni nostri. Anzi, non proprio oggi ma domani. Sì, in un futuro prossimo.