venerdì 11 gennaio 2013

Lezioni americane

No, non starò qui a scrivervi dei saggi di Italo Calvino, su cui potrete documentarvi facilmente da soli. Niente di tutto ciò o quasi, solo che questo pomeriggio ho sentito dire una stupidaggine colossale: "... in fondo negli Stati Uniti non hanno avuto grandi scrittori in pratica, a parte Ernest Hemingway, Edgar Allan Poe, Edgar Lee Masters e H.P. Lovecraft. E basta, nessun altro".
Adesso, non ricordo esattamente il contesto, dato che si tratta di una discussione che non mi vedeva coinvolto in prima persona - stavo semplicemente sfogliando dei volumi in un negozio - bensì altri avventori (insegnanti di lettere, per la precisione), ma ho dovuto contare fino a dieci e obbligarmi a girare i tacchi perché davvero non avevo voglia di discutere. Però me ne sono pentito e tornando a casa pensavo a quello che avrei potuto dire. Per esempio che avrei dovuto intromettermi, ribattere e menzionare tra gli altri almeno Philip K. Dick, Dashiell Hammett, Kurt Vonnegut, John Fante, Charles Bukowski, Raymond Carver, Stephen King, Paul Auster, Raymond Chandler, Patricia Highsmith, Cormac McCarthy... 
Il problema è che i discorsi appropriati sono più lenti delle scempiaggini e arrivano in ritardo. Ma forse avrei dovuto zittirli. Come dice il proverbio siciliano: "testa ca non parra cucuzza è" (chi se ne sta zitto insomma passa per essere una zucca vuota).

4 commenti:

LUIGI BICCO ha detto...

Che degli insegnanti di lettere possano aver affermato una scempiaggine del genere (ma sarebbe meglio adottare il termine "superlativa cagata"), mi fa molta tristezza.

Una faciloneria e un pressapochismo del genere me lo aspetto da un ebete.

Giustissimi i nomi che fai. Nessuno escluso. Ce ne sarebbero altri mille, da fare. Ma, giustamente, non si può trovare spazio per tutti senza scrivere un post chilometrico.

GiovanniMarchese ha detto...

Si, ho scritto giusto i primi nomi che mi sono venuti in mente. E aggiungo anche che non è la prima volta che sento di queste cose da gente che insegna. Vedi, io arrivo da una facoltà di lettere e parlo con cognizione di causa, moltissima gente che oggi si trova a insegnare da una cattedra ignora moltissimi libri e autori anche italiani, figuriamoci stranieri. E vorrei capire quale imprinting di lettura potranno mai trasmettere, ma tant'è.

Giorgio Trinchero ha detto...

anche Melville non è proprio l'ultimo degli stronzi.

GiovanniMarchese ha detto...

Eccome. E Bradbury. E anche Salinger.