lunedì 18 giugno 2012

Italia - Irlanda 2-0

Squadra che vince non si cambia, dice il tradizionale adagio. Perciò squadra che pareggia sì. Questo deve aver pensato Prandelli dopo le prime due partite del girone eliminatorio, che hanno visto gli azzurri impattare per 1-1 prima con i quotati spagnoli e poi con i generosi croati. Col rientro dall'infortunio di Barzagli, posizionato titolare al centro, la difesa si è assestata perciò su una linea a quattro con Chiellini interno e alle fasce le altre due novità: Abate e Balzaretti (molto positivi nell'arco della gara). Il centrocampo vedeva come vertice basso Pirlo - fisicamente in calo - affiancato da De Rossi - grintoso ma impreciso - e da un Marchisio attento e propositivo. Thiago Motta proposto come vertice alto invece affronterà una gara assai dura dovendo scontrarsi in prima linea con le torri dell'Irlanda - lavoro prezioso il suo, fatto sia di interdizione che di proposta, per quanto non sempre lucido e a tratti lento; in attacco Cassano e Di Natale dal primo minuto. Eccezionale il primo (gran gol di testa, il suo), un pò in affanno il secondo ma sempre pericoloso da controllare per la formazione avversaria.
La gara dell'Italia, per buona parte della prima frazione di gioco, si caratterizza per una manovra macchinosa, lenta e priva di costrutto. Nonostante i buoni spunti offerti dalle fasce azzurre, la rocciosa interdizione degli irlandesi toglie spazi alla manovra italiana che soffoca per mancanza di geometrie; la nazionale guidata da Trapattoni, pronta in contropiede a sfruttare gli errori degli azzurri, risulta tuttavia incongrua in attacco; oltretutto l'Italia in fase difensiva si è dimostrata anche oggi all'altezza della situazione ostacolando a dovere le rare sortite offensive degli avversari, quasi mai veramente pericolosi dalle parti di Buffon, e schierati per giunta con un prudentissimo 5-4-1. Come detto, però, la manovra italiana stenta a definirsi in maniera lineare, vuoi per merito della muraglia eretta dagli avversari - tesi ad ogni costo a uscire a testa alta dall'incontro - vuoi per l'indecisione e l'imprecisione del fronte d'attacco italiano che riesce a segnare solo sfuttando un calcio d'angolo.
Nella ripresa si vede una Irlanda più pimpante e propositiva, complice un'Italia guardinga e più arretrata, attenta a proteggere la rete di vantaggio e colpire di rimessa; la buona volontà non basta agli irlandesi per impensierire seriamente gli azzurri che, tuttavia, stentano a sveltire la manovra e proporsi in fase d'attacco. Chiellini si infortuna e subentra Bonucci, quindi nulla di rilevante finchè Prandelli decide di togliere dalla mischia pure Cassano per inserire Diamanti, mossa parsa certo strana ai più, eppure, a guardarne gli effetti, forse non del tutto campata in aria: gli irlandesi devono essere caduti nella trappola spingendo maggiormente sull'acceleratore e aprendo un tanto gli spazi con qualche sbavatura in fase difensiva offrendo così il fianco agli affondi di Diamanti (ottimo il suo contributo) e cedendo all'ingresso di Balotelli infine che, sfruttando ancora un calcio d'angolo, segna con una splendida mezza rovesciata fissando il risultato sul due a zero. A quel punto, bisognava solo attendere il verdetto di Spagna-Croazia.
Sarò sincero, ho sempre pensato che sarebbe finita almeno due a due. Ho qualche capello bianco e so un po' come va il calcio. Eppure mi sono dovuto ricredere, almeno stasera ha vinto lo sport e la Spagna per una rete a zero, consentendo all'Italia come seconda classificata del girone C di accedere ai quarti di finale dove affronterà una tra Francia, Inghilterra e Ucraina.
p.s. naturalmente vedere Balotelli segnare quel gran gol e poi esultare dopo i buuu razzisti al suo ingresso in campo è stato fantastico!

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