martedì 31 maggio 2011

Workshop di Fumetto

Giorno 8 Giugno si chiuderanno le iscrizioni per un Workshop di Fumetto che si terrà a Catania, nei mesi di Giugno e Luglio presso Eurolaurea, in via Mario Sangiorgi n°6. Il laboratorio avrà una durata di 64 ore suddivise in incontri settimanali pomeridiani di 4 ore ciascuno, uno dedicato al disegno e uno dedicato alla sceneggiatura. Il corso fornirà le competenze di base per la sceneggiatura e l'illustrazione dei fumetti e sarà tenuto dal sottoscritto per quanto riguarda il modulo scrittura e dalla fumettista Michela De Domenico per il modulo illustrazione.

PROGRAMMA

1) Modulo "scrittura" (32 ore)

- Il linguaggio del fumetto

- Storia del fumetto

- Come si compone un racconto a fumetti: ideazione, documentazione, elaborazione.

- Caratterizzazione dei personaggi: psicologia interazione con l'ambiente.

- I generi classici e moderni; la biografia, il quotidiano e la cronaca.

- Il soggetto e il trattamento.

- La sceneggiatura: i codici del fumetto e le tipologie di sceneggiatura; i dialoghi e le didascalie.

2) Modulo "disegno" (32 ore)

- Dalla sceneggiatura alla tavola: composizione e ritmo narrativo

- La figura umana, i movimenti, le espressioni facciali, l'abbigliamento

- Studio delle ambientazioni: la ricerca iconografica e il suo impiego

- Uso della prospettiva

- Il bianco e nero e la mezzatinta

- Il lettering


x INFORMAZIONI e ISCRIZIONI: infocatania@eurolaurea.it; oppure tel. 095.2263984; e c'è anche un gruppo su Facebook.

giovedì 26 maggio 2011

Charles Burns

... o meglio ancora aspettando X'ed Out!
Da quando è stata annunciata la pubblicazione in Italia (per RizzoliLizard) dell'ultimo graphic novel di Charles Burns non faccio che contare i giorni... grande compositore di trame, scrittore di personaggi memorabili, disegnatore efficacissimo e sublime, Burns è tra i miei autori preferiti. Ho esultato dopo la lettura dell'immenso Black hole, poderoso affresco pre-post adolescenziale, disturbante e apocalittico, e ho goduto come un riccio per Big baby, un fumetto in cui la fantasia conduce un ragazzino ad avventure inquietanti e fantastiche, incomprensibili per gli "adulti".

Burns ha la capacità di fondere nei suoi fumetti un respiro unico, un realismo visionario e onirico che ti trascina e non ti delude portandoti verso mondi incredibili e malati eppure allo stesso tempo come fossero situati appena dietro l'angolo, acquattati. Incredibile. Come avesse mantenuto un approccio infantile al racconto ma allo stesso tempo consapevole. Grande Burns! Rende tangibili le fantasie più distorte dell'infanzia. Eh già... fumetto all'ennesima potenza. Non vedo l'ora di leggere le vicende del protagonista di X'ed Out!

lunedì 23 maggio 2011

Aki Kaurismaki



Stamattina non ho ancora letto i giornali, non so neppure perciò come sia finita a Cannes, ma se dovesse vincere Aki Kaurismaki con Le Havre, la sua ultima pellicola, mi farebbe senz'altro piacere. Ho iniziato ad interessarmi a questo regista finlandese dalla trentennale carriera dopo aver visto L'uomo senza passato, film molto bello incentrato sulla figura di un uomo che in seguito ad un'aggressione aveva perso la memoria. Tra le sue pellicole precedenti ricordo lo spassoso Leningrad cowboys go America, la storia esilarante di una scalcinata rock band che scalerà le vette del successo durante un tour in America nonostante l'impresario truffaldino. E certo, dovrei in qualche maniera riuscire a vedere tutti gli altri... Ad ogni modo il suo film che preferisco è Le luci della sera, film sulla vicissitudini del custode notturno di un centro commerciale, davvero molto bello. Sono storie semplici le sue, raccontate con profonda leggerezza e senza fronzoli, senza eccessi. Magnifica poi la fotografia che a me ricorda per certi versi la pittura di Edward Hopper. Registi come Kaurismaki dimostrano che il cinema d'autore è ancora vivo, dopotutto.

giovedì 19 maggio 2011

Western



Considerati la pietra tombale del western epico alla John Ford, il linguaggio parodistico dei "fagioli western", di cui Lo chiamavano Trinità è emblema, fu il colpo di coda degli "spaghetti western" e del linguaggio cinematografico inventato da Sergio Leone.
L'epica della frontiera ne uscì con le ossa rotte.
Tuttavia dopo quella fase partì un nuovo modo di guardare al genere: il realismo dei western crepuscolari e revisionisti come Soldato blu e Corvo rosso non avrai il mio scalpo. Ah! Il west! Quale grande materia narrativa! La storia del cinema sarebbe monca senza il western. Idem quella del fumetto, basti pensare a personaggi come il Sgt. Kirk, Ken Parker, Tex e Magico Vento.
Mi stuzzica l'idea di scrivere un fumetto western, ma temo che nell'editoria a fumetti di oggi non ci sia più spazio per storie di questo genere, come al cinema d'altronde dove Il Grinta dei fratelli Coen è una fantastica eccezione.

lunedì 16 maggio 2011

Magnus



Diceva Bernardo di Chartres che "noi siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l'altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti".
Mentre mettevo ordine fra i miei fumetti mi sono ritrovato alcune cose di Magnus.
Lo sconosciuto è il suo fumetto che preferisco, in assoluto, mentre è stato grazie ai fumetti di Alan Ford che l'ho conosciuto.
Disegni semplicemente straordinari, il suo segno riusciva a coniugare sintesi e cura per il dettaglio, dinamismo ed espressività. Unito nelle storie che scriveva ad una scrittura asciutta e senza fronzoli. E si, Magnus è stato un gigante del fumetto.

martedì 10 maggio 2011

Carlos Trillo, sceneggiatore

L'ultima notizia dal fumetto mondo è, ahimè, funesta: Carlos Trillo è morto.
Grande sceneggiatore di fumetti, e davvero l'aggettivo grande è insufficiente a descrivere l'importanza dell'opera di Trillo.
Nato a Buenos Aires nel '43, è attivo nell'ambito del fumetto dalla seconda metà degli anni '70 e ha collaborato con i maggiori illustratori di fumetto argentini (e anche no): Alberto Breccia, Horacio Altuna, Domingo R. Mandrafina, Jordi Bernet, Enrique Breccia, Carlos Meglia, Ernesto Garcia Seijas, Eduardo Risso... tra i tanti.
La sua è una scrittura dinamica, tesa, intelligente e ricca di pathos e ironia. I suoi personaggi godono una caratterizzazione molto efficace e umana. Le sue storie fanno ridere e fanno pensare.
Negli anni ha sceneggiato fumetti che hanno fatto storia, tra cui ricordiamo El Loco Chavez, Un tal Daneri, El Negro Blanco, Alvar Major, Clara de noche e Cybersix... solo per citare i più famosi. Sopratutto per chi i fumetti li scrive, leggere Trillo è fondamentale.


Tra i suoi fumetti quel che più mi è rimasto impresso è stato senza dubbio Cybersix, la fantastica creatura della notte illustrata da Carlos Meglia, in cui a mio parere si condensano le caratteristiche fondamentali della scrittura di Trillo. Cybersix, nata dagli esperimenti genetici del malvagio dr. Von Reichter, è l'unica superstite di cinquemila bambini artificiali della serie cyber, distrutti dal suo creatore perché dotati di libero arbitrio, capaci cioè di un pensiero autonomo e di disobbedire. Rifugiatasi a Meridiana sotto la falsa identità del professore Adrian Seidelman, per sopravvivere è costretta di tanto in tanto a nutrirsi di "sostanza", il sangue artificiale che scorre nelle vene e alimenta tutte le creature di Von Reichter. Cybersix ha pure avuto un figlio dal suo compagno, Lucas Amato, che però le è stato subito rapito da Von Reichter.
Insomma, se ne è andato un grande sceneggiatore. Davvero.

sabato 7 maggio 2011

Hugo Pratt





In conclusione di una lunga intervista con Dominique Petitfaux il maestro di Malamocco affermò "[...] ho trovato la mia isola del tesoro. L'ho trovata nel mio mondo interiore, nei miei incontri, nel mio lavoro. Trascorrere la vita in un mondo di fantasia, questa è stata la mia isola del tesoro. Naturalmente, è vero che i mondi che mi capita di visitare seguendo le mie ricerche possono a volte venir giudicati puerili o inutili, tanto sono lontani dai problemi quotidiani, ma quando oggi ripenso a coloro che mi accusavano di essere inutile, e a quello che invece giudicavano utile, allora, a loro confronto, non solo provo il piacere a essere inutile, ma ne sento addirittura il desiderio. "
Difficile sintetizzare in poche righe un autore come Hugo Pratt. Ho letto e riletto, naturalmente, decine di volte le sue opere, e oggi dopo tanto tempo che non mi capitava ho ripensato ai suoi fumetti. Chissà perchè? Scrivendo il mio libro Leggere Hugo Pratt ho provato a suo tempo a ripercorrerne la carriera tra fumetto e letteratura. Un lavoro faticoso ma assai gratificante. Poco tempo dopo pubblicai pure un saggio breve sulla creazione di Corto Maltese, intitolato Corto Maltese il genovese (pubblicato su Strisce di terra strisce di carta). Eppure a Pratt si ritorna sempre, inevitabilmente.

mercoledì 4 maggio 2011

Dialetto e fumetto

Come detto ritorno sulla questione fumetto & dialetto proponendo una sorta di glossario delle espressioni siciliane che ho utilizzato per infondere realismo in alcune scene presenti nei miei fumetti. Comincerò con Ti sto cercando.
A pag. 24 durante un maldestro tentativo di molestia sessuale di un debosciato nei confronti del protagonista compaiono delle espressioni scurrili di matrice dialettale "Suca" e "Unni vai? Fermo ca ta n'culu" che probabilmente non hanno bisogno di spiegazioni... e per cui soprassiederemo. Per la serie: si comincia bene... Ben inteso, sfido chiunque a rintracciare nelle mie storie una sola parola che spinga a o giustifichi qualsiasi forma di violenza. Anzi, Alì avvertendo il pericolo fuggirà via da una finestra.
Passiamo avanti, a pag. 28 appare un autista con indosso una maglietta che reca la scritta "Vacci liscio" sotto l'effigie di un enorme asso di bastoni. Nel gioco della briscola dalle mie parti infatti si distingue tra carte punti (donna, cavallo e re) e carichi (assi e tre). Liscio sono tutte le carte senza punti (escluse le briscole quindi). L'espressione può essere intesa in vari modi in effetti... qua significa: abbassa la cresta, stai calmo, fatti gli affari tuoi.
A pag. 47 un comprimario enuncia un proverbio che recita così "Fimmina cucinera, pigghiala per mogliera. Fimmina piccanti pigghiala per amanti" che vale a dire che le donne che sanno cucinare sono da sposare, mentre quelle sensuali saranno da tenere come amanti. A pag. 54 e 55 e oltre compare l'espressione "Mao mao" per indicare il protagonista, dalle mie parti spesso gli africani vengono chiamati così da alcune tipologie di persone (e per estensione anche i punkabbestia, i freakkettoni e i comunisti). Bene, fine delle spiegazioni.
Ti sto cercando non ha molte espressioni dialettali, d'altronde si svolge in Sicilia solo in minima parte, ma usarle è servito lo stesso a caratterizzare i personaggi e il contesto.

lunedì 2 maggio 2011

Scrivere in Sicilia

La testa mi fa dire che è molto più semplice scrivere per un lombardo o per un emiliano. Scrivere per un siciliano comporta delle implicazioni. Da tempo avverto questa che è una sensazione dettata dall'intuito a cui nel tempo ho cercato di dare delle ragioni. Il settentrionale, a sud identificato immediatamente col milanese, scrive perchè lo pagano per farlo, inanzitutto. Vive tra case editrici, redazioni di giornali e agenzie letterarie. La scrittura diventa prestazione professionale con tanto di tariffe e prezziario. Le motivazioni sono limpide. Ma può esserci altro. Prendiamo ad esempio il bolognese, parliamo di un tessuto sociale di cultura diffusa, orizzontale per così dire, fatto di scuole, biblioteche, case del popolo, associazioni culturali, sindacati e partiti, per cui scrivere diventa anche partecipare al contesto della società raccontando delle storie.
In Sicilia non è così.
In Sicilia la scrittura è sempre stata una questione d'elite. Un qualcosa che interessa una ristretta cerchia sociale. In Sicilia con la scrittura non ci si guadagna da vivere. Men che meno ti rendono partecipe del contesto sociale quando quello che scrivi è scomodo e non si deve raccontare in giro. I grandi scrittori siciliani in vita sono stati guardati con sospetto dai propri conterranei - es. Verga, De Roberto, Pirandello, Brancati, Tomasi di Lampedusa, Sciascia... - e beatificati post-mortem. In Sicilia l'incarnazione del detto evangelico NEMO PROPHETA IN PATRIA lo si poteva incontrare sul serio.
E oggi? Credo che sia ancora così, nonostante l'istruzione di massa abbia diffuso la conoscenza della lingua e della scrittura sono convinto che chi scrive onestamente deve misurarsi con una forma mentis radicata e in rapida espansione nella penisola. La scrittura è intesa come lieto intrattenimento, fatuo poetare o consolazione giocosa e solo in tali termini tollerata e accettata. Confezionata. Figuriamoci se scrivi anche fumetti. (nell'immagine in alto: le mummie di Savoca - provincia di Messina).