sabato 7 maggio 2011

Hugo Pratt





In conclusione di una lunga intervista con Dominique Petitfaux il maestro di Malamocco affermò "[...] ho trovato la mia isola del tesoro. L'ho trovata nel mio mondo interiore, nei miei incontri, nel mio lavoro. Trascorrere la vita in un mondo di fantasia, questa è stata la mia isola del tesoro. Naturalmente, è vero che i mondi che mi capita di visitare seguendo le mie ricerche possono a volte venir giudicati puerili o inutili, tanto sono lontani dai problemi quotidiani, ma quando oggi ripenso a coloro che mi accusavano di essere inutile, e a quello che invece giudicavano utile, allora, a loro confronto, non solo provo il piacere a essere inutile, ma ne sento addirittura il desiderio. "
Difficile sintetizzare in poche righe un autore come Hugo Pratt. Ho letto e riletto, naturalmente, decine di volte le sue opere, e oggi dopo tanto tempo che non mi capitava ho ripensato ai suoi fumetti. Chissà perchè? Scrivendo il mio libro Leggere Hugo Pratt ho provato a suo tempo a ripercorrerne la carriera tra fumetto e letteratura. Un lavoro faticoso ma assai gratificante. Poco tempo dopo pubblicai pure un saggio breve sulla creazione di Corto Maltese, intitolato Corto Maltese il genovese (pubblicato su Strisce di terra strisce di carta). Eppure a Pratt si ritorna sempre, inevitabilmente.

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