mercoledì 4 maggio 2011

Dialetto e fumetto

Come detto ritorno sulla questione fumetto & dialetto proponendo una sorta di glossario delle espressioni siciliane che ho utilizzato per infondere realismo in alcune scene presenti nei miei fumetti. Comincerò con Ti sto cercando.
A pag. 24 durante un maldestro tentativo di molestia sessuale di un debosciato nei confronti del protagonista compaiono delle espressioni scurrili di matrice dialettale "Suca" e "Unni vai? Fermo ca ta n'culu" che probabilmente non hanno bisogno di spiegazioni... e per cui soprassiederemo. Per la serie: si comincia bene... Ben inteso, sfido chiunque a rintracciare nelle mie storie una sola parola che spinga a o giustifichi qualsiasi forma di violenza. Anzi, Alì avvertendo il pericolo fuggirà via da una finestra.
Passiamo avanti, a pag. 28 appare un autista con indosso una maglietta che reca la scritta "Vacci liscio" sotto l'effigie di un enorme asso di bastoni. Nel gioco della briscola dalle mie parti infatti si distingue tra carte punti (donna, cavallo e re) e carichi (assi e tre). Liscio sono tutte le carte senza punti (escluse le briscole quindi). L'espressione può essere intesa in vari modi in effetti... qua significa: abbassa la cresta, stai calmo, fatti gli affari tuoi.
A pag. 47 un comprimario enuncia un proverbio che recita così "Fimmina cucinera, pigghiala per mogliera. Fimmina piccanti pigghiala per amanti" che vale a dire che le donne che sanno cucinare sono da sposare, mentre quelle sensuali saranno da tenere come amanti. A pag. 54 e 55 e oltre compare l'espressione "Mao mao" per indicare il protagonista, dalle mie parti spesso gli africani vengono chiamati così da alcune tipologie di persone (e per estensione anche i punkabbestia, i freakkettoni e i comunisti). Bene, fine delle spiegazioni.
Ti sto cercando non ha molte espressioni dialettali, d'altronde si svolge in Sicilia solo in minima parte, ma usarle è servito lo stesso a caratterizzare i personaggi e il contesto.

Nessun commento: