martedì 10 maggio 2011

Carlos Trillo, sceneggiatore

L'ultima notizia dal fumetto mondo è, ahimè, funesta: Carlos Trillo è morto.
Grande sceneggiatore di fumetti, e davvero l'aggettivo grande è insufficiente a descrivere l'importanza dell'opera di Trillo.
Nato a Buenos Aires nel '43, è attivo nell'ambito del fumetto dalla seconda metà degli anni '70 e ha collaborato con i maggiori illustratori di fumetto argentini (e anche no): Alberto Breccia, Horacio Altuna, Domingo R. Mandrafina, Jordi Bernet, Enrique Breccia, Carlos Meglia, Ernesto Garcia Seijas, Eduardo Risso... tra i tanti.
La sua è una scrittura dinamica, tesa, intelligente e ricca di pathos e ironia. I suoi personaggi godono una caratterizzazione molto efficace e umana. Le sue storie fanno ridere e fanno pensare.
Negli anni ha sceneggiato fumetti che hanno fatto storia, tra cui ricordiamo El Loco Chavez, Un tal Daneri, El Negro Blanco, Alvar Major, Clara de noche e Cybersix... solo per citare i più famosi. Sopratutto per chi i fumetti li scrive, leggere Trillo è fondamentale.


Tra i suoi fumetti quel che più mi è rimasto impresso è stato senza dubbio Cybersix, la fantastica creatura della notte illustrata da Carlos Meglia, in cui a mio parere si condensano le caratteristiche fondamentali della scrittura di Trillo. Cybersix, nata dagli esperimenti genetici del malvagio dr. Von Reichter, è l'unica superstite di cinquemila bambini artificiali della serie cyber, distrutti dal suo creatore perché dotati di libero arbitrio, capaci cioè di un pensiero autonomo e di disobbedire. Rifugiatasi a Meridiana sotto la falsa identità del professore Adrian Seidelman, per sopravvivere è costretta di tanto in tanto a nutrirsi di "sostanza", il sangue artificiale che scorre nelle vene e alimenta tutte le creature di Von Reichter. Cybersix ha pure avuto un figlio dal suo compagno, Lucas Amato, che però le è stato subito rapito da Von Reichter.
Insomma, se ne è andato un grande sceneggiatore. Davvero.

2 commenti:

davide garota ha detto...

un grande del fumetto argentino.
Anche io leggevo cybersix, ricordo che quando uscì si parlava molto di cybersex, sesso cibernetico , e trovai simpatica l'assonanza che Trillo utilizzò per nominare il suo protagonista, dandogli un senso totalmente diverso ma ugualmente intrigante e sensuale.E poi le storie erano tenere, tristi e intrise di speranza.

GiovanniMarchese ha detto...

si, infatti, all'epoca robe tipo Matrix o Avatar erano lontani a venire, si ipotizzava la direzione che avrebbe preso la sf e si sognava sull'onda della suggestione tanto che oggi Cybersix è ancora attuale per le tematiche che affronta.