lunedì 23 maggio 2011

Aki Kaurismaki



Stamattina non ho ancora letto i giornali, non so neppure perciò come sia finita a Cannes, ma se dovesse vincere Aki Kaurismaki con Le Havre, la sua ultima pellicola, mi farebbe senz'altro piacere. Ho iniziato ad interessarmi a questo regista finlandese dalla trentennale carriera dopo aver visto L'uomo senza passato, film molto bello incentrato sulla figura di un uomo che in seguito ad un'aggressione aveva perso la memoria. Tra le sue pellicole precedenti ricordo lo spassoso Leningrad cowboys go America, la storia esilarante di una scalcinata rock band che scalerà le vette del successo durante un tour in America nonostante l'impresario truffaldino. E certo, dovrei in qualche maniera riuscire a vedere tutti gli altri... Ad ogni modo il suo film che preferisco è Le luci della sera, film sulla vicissitudini del custode notturno di un centro commerciale, davvero molto bello. Sono storie semplici le sue, raccontate con profonda leggerezza e senza fronzoli, senza eccessi. Magnifica poi la fotografia che a me ricorda per certi versi la pittura di Edward Hopper. Registi come Kaurismaki dimostrano che il cinema d'autore è ancora vivo, dopotutto.

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