sabato 12 marzo 2011

Tsunami

No, non è retorica. Il cataclisma che sta sconvolgendo il Giappone non può davvero lasciarmi indifferente. In prima battuta poichè in Giappone vive un mio caro parente. In giornata siamo riusciti ad avere sue notizie. Il primo pensiero era sincerarsi circa le sue condizioni, una grande paura ma per il resto tutto bene. Rispetto alle zone colpite abita a sud, per la precisione a Nagoya, nella prefettura di Aichi, sulla costa est del paese, fortunatamente la meno colpita dalla violenza dalle scosse e dello tsunami.
In un secondo momento il pensiero va al Giappone nel suo insieme, questo paese così lontano eppure così vicino al nostro, sopratutto per le generazioni degli ultimi quaranta anni che hanno intrecciato con la cultura giapponese legami più o meno pronfondi dovuti sopratutto all'animazione e ai fumetti giapponesi, ma anche al cinema, alla letteratura, all'arte del paese del Sol Levante. Il nostro immaginario, volenti o meno, è in parte imbevuto di influenze nipponiche, mi pare ovvio, senza bisogno di scomodare i valenti saggisti del settore. In testa siamo tutti un po' giapponesi.
Infine le ragioni storiche. Durante la Seconda Guerra Mondiale l'Italia e il Giappone erano alleati. Sappiamo come è andata a finire. Le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki hanno segnato un punto di non ritorno nella storia dell'umanità.
I giapponesi nel superare i disastri hanno dimostrato una tenacia e una volontà grandiose nel recente passato.
In Giappone parecchie centrali nucleari hanno subito però seri danni dal sisma. Le ultime notizie ammettono la possibilità di dispersione di radiottività nell'ambiente. Quello che sta succedendo dovrebbe indurre tutti ad una profonda riflessione sul rapporto tra l'uomo e la natura. E sul destino dell'uomo sulla Terra. Anche noi autori di fumetti dovremo fare i conti con la realtà di questi argomenti, non possiamo restare indifferenti.
L'immagine in alto è la riproduzione di un'opera dell'artista giapponese Katsushika Hokusai intitolata La grande onda di Kanagawa, che fa parte di un ciclo più ampio di vedute dedicate al monte Fuji realizzate nella prima metà dell'ottocento. Difficile non pensare allo tsunami che ha colpito il Giappone. Se la pittura "vede" prima, anche il fumetto allora potrebbe "arrivare" prima. Aiutare a capire il presente e immaginare un futuro diverso.

1 commento:

GiovanniMarchese ha detto...

Vabbè, mi commento da me per fissare un pensiero... Ieri tornavo in auto a casa. Procedevo nel traffico per un lungomare e pensavo "se arrivasse un'onda alta dieci metri saremo tutti finiti"... ma abbiamo avuto il caso fortuito di nascere e vivere da un'altra parte del mondo. Tutta la vita sta nel trovarsi da un'altra parte?