lunedì 18 ottobre 2010

Luis Buñuel

Durante i miei anni universitari fui tra i fondatori e animatori di un cineforum studentesco. Adesso potrà sembrarvi strano, ma fu il primo cineforum studentesco della facoltà (nel senso che non ne erano mai esistiti altri prima di allora - si, erano altri tempi).
Ogni volta per le varie rassegne che organizzavamo bisognava smaltire una serie di pratiche burocratiche per avere l'autorizzazione a svolgerle, il programma doveva avere l'imprimatur di una docente che per altro in materia non aveva la benché minima competenza, oltretutto i mezzi a nostra disposizione erano alquanto obsoleti (un vecchio vhs e uno scalcinato televisore a 60 pollici o giù di lì) per altro disponibili solo in un'aula il cui utilizzo era limitato dalle 18,30 alle 20,30 a causa delle lezioni precedenti che vi si svolgevano e dei bidelli che finivano l'orario di servizio. Si, eravamo costretti a scegliere film di massimo due ore... non eravamo un gruppo numeroso, e di solito non ci mettevamo molto a scegliere i film (anche perchè dovevamo procurarceli noi a nostre spese, ovvio). La facoltà non scuciva una lira. Scopo del cineforum era diffondere cultura cinematografica.
Per me fu un'occasione unica per vedere opere che non conoscevo e scoprire autori di cui fino ad allora avevo solo sentito parlare. Ho un bel ricordo di quelle rassegne. Mi hanno aiutato a capire il cinema, a formare un mio gusto, un senso critico. E poi il cinema aiuta a sognare, a capire la realtà, a scoprire chi siamo e dove andiamo. Per chi scrive il cinema (il buon cinema) è fondamentale.
Una volta finita l'università, dopo la laurea, il cineforum chiuse i battenti, nonostante le proiezioni fossero sempre frequentate dagli studenti non ne trovammo da coinvolgere per continuare l'iniziativa dopo di noi.
Con l'avvento della riforma e delle "insegne luminose che attirano gli allocchi" le rassegne iniziarono ad essere organizzate dalla facoltà, con mezzi più adeguati (proiettori digitali, maxi schermo) ma senza anima, così, per puro scopo didattico e spesso senza una logica estetica.
Ad ogni modo, durante quelle rassegne scoprii per esempio Luis Buñuel e mi appassionai al suo cinema. Pellicole come I figli della violenza, Estasi di un delitto, Nazarin, Viridiana, L'angelo sterminatore, Simon del deserto, fino a Bella di giorno, Il fascino discreto della borghesia e Quell'oscuro oggetto del desiderio mi hanno suggestionato parecchio, a esse sono tornato negli anni più volte per rintracciare qualcosa che ancora mi sfuggiva.
Il respiro antiborghese, l'anticlericalismo e la vena surreale del cinema di Luis Buñuel mi hanno ispirato più di qualche idea.
Per dire che il cinema racconta la realtà, ti spinge a comprendere e poi a tua volta a raccontare le cose dal tuo punto di vista. Nel nuovo fumetto ci sono state delle sequenze surrealiste che mi hanno aiutato a scrivere le tavole in maniera più efficace. Non so, oggi me ne sono ricordato, tutto qua.

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