lunedì 25 ottobre 2010

Daria di Mtv

Cielo cupo, nuvole grigie, scariche di pioggia e umidità... qualcuno si inventa la metereopatia per giustificarsi, ma tanto è inutile, con questo clima il buon umore è semplicemente fuoriluogo. Scriverò di caratterizzazione dei personaggi.
Quando si scrive una storia il punto di vista è fondamentale, la visione delle cose del personaggio stabiliscono una direzione precisa alla narrazione (certamente il tempo pessimo è una variabile da considerare nella caratterizzazione psicologica dei personaggi di un fumetto).
A questo proposito, faccio un esempio che mi viene bene citando il personaggio di Daria, la protagonista dell'omonima serie televisiva animata andata in onda in Italia su Mtv nella seconda metà degli anni '90. Sono certo che in tanti ancora la ricordano.
Daria spiccava per la sua personalità, per il modo apparentemente distaccato e cinico con cui guardava alle cose del mondo e alla vita, dico apparentemente poichè il cinismo non si traduce quasi mai in un distacco totale dalla realtà, secondo me. Al cinico non è che non importi poi nulla di niente, semplicemente riconosce come veramente importanti poche cose e a queste conferisce un valore assoluto. In poche parole: sincerità nel riconoscere il mondo per quello che è.
C'era poi un altro dato: l'immedesimazione col personaggio. Non era difficile riconoscersi in Daria, nella sua distanza dagli altri, nel sentirsi estranei in un "triste mondo malato", nel suo rimanere sana nonostante l'alienazione collettiva. C'erano poi gli anni '90 al declino, i libri e una certa musica, l'abbigliamento e un certo modo di atteggiarsi a completare il tutto.
Quando si riesce a caratterizzare un personaggio in maniera così efficace si è a metà dell'opera.

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